Volkswagen nel panico teme la resa dei conti con Tesla e con i produttori cinesi

In breve

Appena due anni fa Elon Musk incontrava l’amministratore delegato di Volkswagen Herbert Diess e per l’occasione si mostrava alla guida di una VW ID.3 elettrica, poi un anno fa Bernd Osterloh, a capo del Consiglio aziendale di VW, annunciava che dal 2023 la casa automobilistica tedesca avrebbe venduto più auto elettriche di Tesla. Ora però si passa dai baldanzosi proclami di appena un anno fa all’allarme di oggi.

Nei giorni scorsi Herbert Diess ha convocato a Wolfsburg i 120 top manager di VW per una riunione riguardante quella che viene definita la “lotta contro Grünheide”, riferendosi alla località del Brandeburgo dove nelle prossime settimane entrerà in produzione la gigafactory tedesca di Tesla.

Il senso del discorso rivolto da Herbert Diess ai top manager è stato chiaro: se non cambiamo non sopravviveremo. I piani per lo stabilimento principale di Wolfsburg vanno radicalmente rivisti e gli impianti vanno cambiati completamente per essere convertiti in linee di produzione di auto elettriche più efficienti di quelle attuali. I piani ci sono ma non sono sufficienti e per questo all’incontro di giovedì scorso ha preso parte anche Ralf Brandstätter, responsabile del marchio Volkswagen, che svolge un ruolo importante nel far accettare al Consiglio aziendale la profonda svolta da imprimere al più presto per evitare il peggio.

Volkswagen ha accumulato un ritardo rispetto a Tesla e ai costruttori cinesi nel settore delle auto elettriche e nello sviluppo del software di auto che sono sempre più dei veri e propri computer su quattro ruote. Ma lo svantaggio accumulato è anche nella capacità di produzione, perché anche in quest’ultima secondo Herbert Diess Tesla e i cinesi stanno vincendo la competizione.

Non solo stanno producendo in modo più rapido ed economico ma anche con una qualità che è ormai almeno pari a quella europea. Risultato: Volkswagen domina in Germania con sei modelli tra le dieci auto più vendute ma perde grosse quote di mercato in Europa, dove tra le prime dieci auto più vendute non ci sono modelli di Volkswagen. E le cose per la casa tedesca vanno male in tutto il mondo, incluso il grande mercato cinese, dove la sua elettrica ID.4 ha ottenuto risultati fino ad ora deludenti e la competizione per il costruttore di Wolfsburg è sempre più insostenibile.

Colpa anche dei processi di produzione lenti e troppo costosi. Basti pensare che per costruire una Tesla Model 3 occorrono dieci ore mentre per una Volkswagen ID.3 ne occorrono più di trenta. Con tutto quello che ne consegue in termini di produttività e redditività. I termini a cui Herbert Diess ricorre per descrivere la situazione non lasciano spazio a dubbi: attaccare, combattere, distruggere. Senza dimenticare che mancano ormai poche settimane all’avvio della produzione nella gigafactory di Tesla a Grünheide, da dove inizierà una concorrenza definita “brutale” per via dei suoi elevati standard di produzione.

Insomma Diess calca sempre più la mano sulla necessità di dare un’accelerazione al progetto “Trinity”, specie ora che a capo del Consiglio aziendale di VW non c’è più l’ostile Bernd Osterloh e al suo posto è arrivata Daniela Cavallo, tedesca di seconda generazione figlia di un immigrato calabrese arrivato in Germania negli anni Settanta.

Il progetto Trinity è l’auto elettrica di seconda generazione che nelle intenzioni di Diess rivoluzionerà i processi di produzione elevando capacità di carica, prestazioni e autonomia. Arriverà nel 2026 e nel frattempo in cinque anni nel settore trasporti ci saranno profonde trasformazioni. Le auto elettriche copriranno grosse quote di mercato e sicuramente Tesla e i nuovi costruttori non resteranno fermi ad aspettare che i costruttori tradizionali recuperino il ritardo accumulato. Alcuni di questi ultimi, non esclusi quelli tedeschi, tra cinque anni saranno fuori dai giochi per cedere il posto ai nuovi protagonisti della transizione all’elettrico.

I numeri dicono che difficilmente nel 2023 Volkswagen produrrà più auto elettriche di Tesla, sarà invece più probabile che anche con un tasso di crescita inferiore a quello attuale Tesla costruirà oltre due milioni di auto nel 2023 e più auto di BMW nel 2024. Staremo a vedere.

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