Tesla amplia l’impianto di Giga Nevada a Reno per produrre le batterie 4680

In breve

L’impianto di Tesla Giga Nevada a Reno verrà ampliato per aumentare la capacità di produzione delle batterie 4680. Nel corso di una conferenza tenuta ieri in Nevada Elon Musk ha annunciato, insieme al governatore Johnny Lombardo, lo stanziamento di 3,6 miliardi di dollari per realizzare la “fase due”, cioè l’ampliamento dello storico impianto la cui costruzione risale al 2014.

L’impianto Giga Nevada a Reno, inizio della realizzazione nel 2014.
Foto credit: Tesla

All’attuale impianto in “fase uno”, dalla caratteristica forma della pianta a L, si aggiungeranno altre due zone, una destinata alla produzione su vasta scala della Semi, la motrice elettrica di Tesla, e una seconda zona destinata alla produzione delle batterie 4680.

L’impianto Giga Nevada a Reno, destinato alla produzione di batterie e accumulatori Powerwall e MegaPack, è completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. La sua realizzazione ha comportato fino ad oggi l’investimento di 6,2 miliardi di dollari, 11.000 dipendenti vi lavorano alla produzione di batterie e accumulatori per un totale di 35 GWH annui.

Tra gli obiettivi del nuovo investimento da 3,6 miliardi di dollari per Giga Nevada c’è quello di realizzare un impianto di produzione delle batterie 4680 dalla capacità annua di produzione di 100 GWh, per un un equivalente di 1,5 milioni di auto, con una capacità a lungo termine di 500 GWh per arrivare a superare 1.000 GWh, forse 2.000 o 3.000 GWh, secondo Elon Musk. Per farsi un’idea dei numeri in gioco basta tener presente che 1.000 GWh equivalgono alla quantità di batterie necessarie per equipaggiare 20 milioni di auto elettriche con batterie da 50KWh.

La produzione verrà di fatto destinata anche a diversi usi, fra cui quello dell’immagazzinamento stazionario dell’energia, cioè dell’accumulo per uso industriale tramite i moduli Megapack e per uso privato con i Powerwall.

Rendering dell’impianto Giga Nevada a Reno. In viola l’area già esistente, in verde la zona destinata alla produzione delle batterie, in blu la zona destinata alla produzione della motrice Semi.
Foto credit: Tesla

Le batterie 4680 prendono il nome dalle loro dimensioni. Hanno infatti il diametro di 46 mm e l’altezza 80 mm. Uno degli aspetti più importanti di questa nuova batteria e la densità, cioè la capacità di immagazzinamento di energia, che nel caso delle 4680 è maggiore rispetto alle precedenti batterie 2170 e quindi una capacità di immagazzinamento di energia maggiore in uno spazio minore per una maggiore capacità di percorrenza a vantaggio tra le altre cose della “range anxiety” che affligge gli acquirenti di auto elettriche.

Rendering dell’impianto Giga Nevada a Reno, come sarà una volta ultimato.
Foto credit: Tesla

I vantaggi saranno anche per i costi di produzione e di conseguenza il costo dell’auto delle auto stesse, obiettivo di Tesla che intende abbassare i costi delle auto per ampliare il mercato.

Le batterie 4680 costeranno anche meno delle precedenti grazie ai nuovi materiali utilizzati per la costruzione NCA, cioè nickel, cobalto e alluminio, che è più economico e più abbondante del NMC, nickel, manganese e cobalto, usato nelle precedenti batterie 2170.

In occasione della conferenza, lo stesso Elon Musk ha ripercorso la storia della nascita dell’impianto di Reno, ricordando tutto il tempo da lui stesso trascorso nell’impianto a volte restando a dormire al freddo sul tetto in una piccola tenda per non perdere tempo nel cercare un albergo.

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